La questione delle unioni civili in questi giorni, è il caso di dire, tiene banco (non solo quelli del Parlamento ma anche quelli dei talk show, dei bar, ecc…).
Si è detto che va regolamentata la questione delle unioni civili perché l’UE ce lo impone.
Bene regolamentiamola, ma siamo sicuri di percorrere il solco giusto attribuendo di fatto, anche
agli omosessuali, tutti i diritti che vengono riconosciuti dalla Costituzione alla famiglia?
La famiglia è tutelata perché riconosciuta come nucleo sociale primario. Svolge molteplici funzioni. Crea, cresce, cura, istruisce e forma le generazioni future (i figli). Non lo fa secondo una “regolamentazione”, lo fa secondo regole della natura. E’ tanto vero che eventuali comportamenti innaturali (come gli abusi, le violenze, l’incapacità) vengono puniti e sanzionati pesantemente.
Al di là, quindi, di una motivazione sentimentale, la famiglia viene tutelata non perché due etero si amano ma perché, secondo le regole della natura, svolge una funzione primaria per qualsiasi stato sociale.
E’ questo credo, il motivo per il quale vengono riconosciuti benefit per i figli e per il coniuge debole, non altro.
L’unione civile quale funzione può svolgere?
Al di la del diritto di ognuno di vivere secondo personali inclinazioni ed aspirazioni, quale utilità sociale può svolgere una coppia omosessuale? E quali benefici sociali se ne possono trarre da un loro esplicito riconoscimento?
Acquisirebbero di fatto gli stessi diritti riservati alla famiglia senza però produrre alcun vantaggio sociale.
Certo, l’aspirazione massima è quella di lasciar procreare anche loro, lasciare che abbiano dei figli “ad ogni costo” e “in qualunque modo” (affittando uteri, acquistando seme, e Dio sa cos'altro) ma queste pratiche, lo dico da osservatore critico piuttosto che da cattolico sono e resteranno CONTRO NATURA!
Regolamentare quindi le unioni civili secondo quanto si legge dai giornali, significa prevedere una norma contro natura. In contrasto cioè (per la più o meno buona causa degli omosessuali), le stesse leggi naturali.
Quelle che per intenderci, vengono ancora prima delle Costituzioni e dei Trattati. Insomma una prepotenza che non porterà nulla di buono agli etero e nel lungo tempo nemmeno agli omosessuali. Tutto qua il problema.
Un ulteriore motivo di timore mi viene dal fatto che questa legge Cirinnà, non so perché, mi ricorda la legge Tremaglia, quella del voto degli italiani all'estero. Anche in quella occasione tutti i politici ed i media a
decantare l’innovazione della norma, l’emancipazione sociale che spiegava, gli apporti di cui l’Italia, negli anni, avrebbe goduto.
Abbiamo visto e purtroppo, abbiamo anche dato. Mi fermo senza aggiungere altro.
In ultimo, le leggi dello Stato (per loro natura) dovrebbero essere sempre ispirate alla tutela dell’interesse generale. Anche quando sono volte alla tutela di minoranze, hanno come fine la tutela generale. Gli omosessuali sono minoranza? E quanti sono? Esiste uno studio? Un’anagrafe demografica degli omosessuali? Insomma, sono milioni, migliaia, centinaia? E quante relazioni hanno? Quanti omosessuali hanno la fortuna di convivere per tutta la vita con lo stesso compagno e quanti sono attratti da semplici stimoli sessuali? Quanti sentono il bisogno di unirsi civilmente e quanti no? Senza una conoscenza puntuale e precisa del fenomeno si vuole regolamentare cosa?
Si è detto che va regolamentata la questione delle unioni civili perché l’UE ce lo impone.
Bene regolamentiamola, ma siamo sicuri di percorrere il solco giusto attribuendo di fatto, anche
agli omosessuali, tutti i diritti che vengono riconosciuti dalla Costituzione alla famiglia?
La famiglia è tutelata perché riconosciuta come nucleo sociale primario. Svolge molteplici funzioni. Crea, cresce, cura, istruisce e forma le generazioni future (i figli). Non lo fa secondo una “regolamentazione”, lo fa secondo regole della natura. E’ tanto vero che eventuali comportamenti innaturali (come gli abusi, le violenze, l’incapacità) vengono puniti e sanzionati pesantemente.
Al di là, quindi, di una motivazione sentimentale, la famiglia viene tutelata non perché due etero si amano ma perché, secondo le regole della natura, svolge una funzione primaria per qualsiasi stato sociale.
E’ questo credo, il motivo per il quale vengono riconosciuti benefit per i figli e per il coniuge debole, non altro.
L’unione civile quale funzione può svolgere?
Al di la del diritto di ognuno di vivere secondo personali inclinazioni ed aspirazioni, quale utilità sociale può svolgere una coppia omosessuale? E quali benefici sociali se ne possono trarre da un loro esplicito riconoscimento?
Acquisirebbero di fatto gli stessi diritti riservati alla famiglia senza però produrre alcun vantaggio sociale.
Certo, l’aspirazione massima è quella di lasciar procreare anche loro, lasciare che abbiano dei figli “ad ogni costo” e “in qualunque modo” (affittando uteri, acquistando seme, e Dio sa cos'altro) ma queste pratiche, lo dico da osservatore critico piuttosto che da cattolico sono e resteranno CONTRO NATURA!
Regolamentare quindi le unioni civili secondo quanto si legge dai giornali, significa prevedere una norma contro natura. In contrasto cioè (per la più o meno buona causa degli omosessuali), le stesse leggi naturali.
Quelle che per intenderci, vengono ancora prima delle Costituzioni e dei Trattati. Insomma una prepotenza che non porterà nulla di buono agli etero e nel lungo tempo nemmeno agli omosessuali. Tutto qua il problema.
Un ulteriore motivo di timore mi viene dal fatto che questa legge Cirinnà, non so perché, mi ricorda la legge Tremaglia, quella del voto degli italiani all'estero. Anche in quella occasione tutti i politici ed i media a
decantare l’innovazione della norma, l’emancipazione sociale che spiegava, gli apporti di cui l’Italia, negli anni, avrebbe goduto.
Abbiamo visto e purtroppo, abbiamo anche dato. Mi fermo senza aggiungere altro.
In ultimo, le leggi dello Stato (per loro natura) dovrebbero essere sempre ispirate alla tutela dell’interesse generale. Anche quando sono volte alla tutela di minoranze, hanno come fine la tutela generale. Gli omosessuali sono minoranza? E quanti sono? Esiste uno studio? Un’anagrafe demografica degli omosessuali? Insomma, sono milioni, migliaia, centinaia? E quante relazioni hanno? Quanti omosessuali hanno la fortuna di convivere per tutta la vita con lo stesso compagno e quanti sono attratti da semplici stimoli sessuali? Quanti sentono il bisogno di unirsi civilmente e quanti no? Senza una conoscenza puntuale e precisa del fenomeno si vuole regolamentare cosa?
Sui primi punti ti dò pienamente ragione, però pensaci: al pari, dovrebbe essere tenuto un registro delle coppie etero xD credo che utile “la coppia civile” nel momento in cui c’è bisogno di quella tutela che la famiglia costituita non funziona più. credo si tratti di una naturale evoluzione dei costumi. credo sia un dato storico...e credo dobbiamo tutti prepararci ad una degenerazione morale ed etica dei costumi ahinoi..
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